Il cashmere è una fibra tessile che si ottiene dal vello della “capra hircus”. E’ morbida, setosa, liscia, leggera, non pruriginosa ed è molto termoisolante.
Il cashmere
Il cashmere è una fibra tessile ricavata dal pelo di una capra del Kashmir (da cui questo suo nome), una zona dell’Himalaya che si trova nella parte settentrionale dell’India e del Pakistan che confina con la Cina. Oggi la sua produzione è diffusa anche in molte altre parti del mondo.
Gli sbalzi di temperatura e i rigidi climi delle regioni in cui vive favoriscono lo sviluppo (su queste capre) del duvet, un tipo di peluria ricoperta da un pelo più lungo.
Questa sua peluria (come del resto le altre fibre animali) ha la funzione di termo-regolare il corpo dell’animale in relazione all’ambiente esterno, proteggendolo sia dalle basse che dalle elevate temperature.
La fibra di cashmere è famosa per il suo impiego per fare maglioni, scialli, abiti, cappotti e abiti di lusso. Oggi in commercio la si può trovare in diversi colori naturali: bianco, marrone e grigio. Spesso la si può anche trovare tinta.
La fibra di cashmere viene considerata una fibra pregiata per la sua scarsità, ma anche per le sue caratteristiche.
Se trattati con cura, i tessuti e le maglie in cashmere di alta qualità possono durare anni senza cambiare il loro aspetto e la loro mano favolosa.
Le caratteristiche del cashmere
Una delle prime cose che ci viene in mente quando ci vien chiesto d’immaginarci qualcosa che sia morbido, è il cashmere.
Oltre alla sua morbidezza, cos’altro lo fa apprezzare? Ecco alcune delle proprietà per le quali il tessuto in cashmere viene apprezzato.
- è caldo – Il cashmere ti tiene caldo.
- è leggero – I tessuti realizzati in cashmere sono più leggeri della maggior parte dei tessuti fatti con la “normale” lana: le fibre di cashmere non superano i 19 micron.
- dura a lungo – Un prodotto in cashmere di alta qualità dura parecchi anni se viene tenuto con cura.
- è setoso, morbido e non è pruriginoso – I tessuti in cashmere sono morbidi e con una trama setosa. Data la forma delle sue fibre che non sono dritte e che tendono ad aggrapparsi l’una all’altra, non sono tessuti pruriginosi
Ancorché le fibre di cashmere siano bellissime da sole, possono venire “miscelate” con la seta, col cotone, con la lana (e persino con la vigogna, il visone, il castoro ed il cincillà): questi mix di fibre vengono utilizzati per produrre abiti, cappotti, giacche da uomo e da donna, ma anche scialli e sciarpe.
Il cashmere elasticizzato è ideale per il guardaroba femminile, in quanto accentua le curve femminili e crea un aspetto regale.
Costi e prezzi del cashmere
Gli elementi di costo che maggiormente incidono sui prezzi d’acquisto degli articoli fatti in cashmere sono sopratutto:
la qualità delle loro fibre
Migliore è la qualità delle fibre utilizzate nella loro tessitura, maggiore è il loro prezzo.
- Gli standard che attengono alla qualità di queste fibre variano da un paese all’altro, tuttavia la maggior parte degli allevatori concorda sul fatto che una fibra di cashmere non deve avere un diametro superiore a 19 micron.
- Il cashmere più bello e più prezioso oggi proviene dalla Mongolia interna: le sue fibre hanno un diametro compreso tra 14 e 15 micron e sono molto morbide e lunghe.
- Le fibre più lunghe sono quelle migliori, perché sono più resistenti e perchè durano di più, ed anche perché sono meno soggette al fenomeno del pilling (formazione di uno strato superficiale di peluria con formazione di piccoli bioccoli).
i differenti processi di produzione dei tessuti
Alcuni tessuti in cashmere sono abbastanza facili da tessere e da tingere, mentre altri necessitano di più tempo e di più lavoro.
Anche l’attrezzatura utilizzata per produrre i tessuti è un fattore chiave sul costo dei prodotti finiti.
Possono essere piuttosto costose le tecnologie all’avanguardia ed i moderni telai impiegati per fare questi tessuti, il che alla fine incide sul loro prezzo finale.
le (scarse) quantità disponibili di fibre di cashmere
Quando un qualsiasi filato è disponibile sul mercato in quantità illimitate, ovviamente è anche economico. Se le fibre per fare un tessuto sono rare o limitate, i relativi costi finali saranno elevati.
- Una sola capra in cashmere produce solo pochi di fibre etti all’anno. Per realizzare un maglione di cashmere, ci vogliono dalle 3 alle 5 capre.
- Inoltre, le capre di cashmere vengono pettinate in primavera, durante la stagione della loro muta. Questa stagionalità rende ancora più difficile avere il loro vello per fare queste fibre.
- Dato che le capre di cashmere vengono allevate solo in alcune parti del nostro pianeta, è evidente che i prodotti finali in cashmere sono piuttosto costosi.
- Le fibre di cashmere di color bianco sono le più rare.
I sui impieghi principali
Il cashmere viene impiegato nel campo dell’abbigliamento sopratutto per fare,
- cappotti,
- giacche,
- ponci (mantelle fatte a maglia),
- gonne,
- pantaloni,
- maglioni,
- cardigan (maglioni che si aprono sul davanti),
- blazers (giacca sportiva di lana blu, con bottoni di metallo e taschino),
- sciarpe e scialli,
- calzini,
- biancheria intima, ecc.
L’abbigliamento non è però l’unico campo d’applicazione del cashmere. Nelle nostre case, il cashmere si è fatto strada anche sotto forma di trapunte, di coperte, e di tappeti.
ll Regolamento (UE) n. 1007/2011, che disciplina le denominazioni delle fibre tessili, nonchè l’etichettatura ed il contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili, prescrive che queste fibre – siano esse precedute o meno dalla denominazione lana o pelo della capra del Kashmir – siano associate alla sigla WS.
Come prendersi cura del cashmere
Anche i migliori capi in cashmere sono soggetti al fenomeno del pilling. ll motivo è piuttosto semplice: le fibre di cashmere sono piuttosto corte. Tuttavia se vengono trattati correttamente, questi “regali” capi d’abbigliamento in cashmere possono durare anni.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esser utili per aver cura dei capi d’abbigliamento in cashmere:
- I tessuti realizzati con questo materiale devono essere lavati a secco, o a mano in acqua fredda.
- Non si deve strizzare mai un tessuto realizzato in fibra di cashmere, altrimenti lo si danneggia.
- E’ sconsigliabile appenderlo ad un gancio, altrimenti si rischia di allungarlo.
- Il tessuto in cashmere non dev’essere stirato direttamente, ma va stirato con un panno interposto e senza esercitare troppa pressione.
- Quando il tessuto in cashmere è asciutto, l’eventuale pilling può essere rimosso sia mano, sia con un pettine.
- Quando si deve riporre un capo in cashmere nell’armadio, è bene utilizzare una protezione contro le tarme, come bustine profumate o palline di cedro.
- Il tessuto in lana cashmere deve respirare, quindi quando lo si ripone sono da evitare i sacchetti di plastica.
La produzione di cashmere nel mondo
La produzione mondiale annua di cashmere grezzo viene è stimata in circa 7.000 tonnellate.
I paesi che ne producono in maggiori quantità sono,
- la Cina col 70% della produzione mondiale,
- la Mongolia col 15-20% della produzione mondiale,
- l’Iran e l’Afghanistan.
Altri paesi che lo producono ma in quantità minore sono il Kirghizistan, il Tagikistan, il Kazakistan, la Turchia, l’India, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Pakistan.
L’ eco-sostenibilità e le certificazioni del cashmere
la sua eco-sostenibilità
A differenza delle produzioni riguardanti il cotone o altre materie prime tessili vegetali, non vengono impiegati pesticidi o fertilizzanti per la produzione delle lane in genere, e quindi anche del cashmere, il che rende questo materiale altamente rispettoso dell’ambiente.
le certificazioni
Ci sono diverse organizzazioni internazionali che certificano, sia alcuni aspetti che attengono alle fasi della produzione di questi materiali, sia le qualità e ad altri elementi riguardanti più specificamente il cashmere.
- Global Organic Textile Standard (GOTS) – La GOTS certifica solo le produzioni di materiali che seguono linee guida organiche e sostenibili.
- SFA Standard System – La SFA cerca di sviluppare un nuovo standard per la produzione di cashmere che abbia il giusto rispetto per la salute dell’ambiente, la gestione degli animali e altri aspetti della produzione sostenibile di lana.
- Standard Kering – La Kering supervisiona la produzione di varie fibre e prodotti animali. Questa organizzazione ha messo in atto un processo accurato per l’implementazione di un’infrastruttura di produzione di lana sicura e sostenibile.
- Recycled Claim Standard (RCS) – La RCS mira ad aumentare l’utilizzo di materiali riciclati dei prodotti tessili e in particolare consente ai produttori di cashmere di far sapere al mondo che i loro prodotti sono riciclati.
- Global Recycle Standard (GRS) – Il GRS sovraintende al riciclaggio di diverse dozzine di prodotti tessili sia biologici che artificiali. Questa organizzazione offre ai produttori di cashmere un’altra opportunità per ottenere il riconoscimento che loro prodotti sono riconosciuti come eco-compatibili.