Cotone: pregi, limiti, impieghi

Di BFC •  Aggiornato: 04/25/20 •  12 min di lettura

I maggiori pregi del cotone sono la sua traspirabilità ed alla sua morbidezza. I suoi limiti non incidono in maniera rilevante sulle sue numerose utilità.

Introduzione

La fibra. Il cotone è una delle fibre tessili più utilizzate al mondo. Questa fibra viene ricavata dalla bambagia di piante annuali che crescono nei paesi caldi. Si tratta perciò di una fibra organica.

Da sempre, fin dagli albori della sua coltivazione – risalente al 7.000 a.C. , è apprezzata per la sua eccezionale traspirabilità e leggerezza. E’ incredibilmente morbida ed ha una buona ritenzione del calore, il che la rende simile ad un mix di fibre di seta e di lana.

Diversamente dalle fibre sintetiche (come il poliestere) le fibre naturali come il cotone sono relativamente costose, ed è per questa ragione che spesso vengono mischiate con altri prodotti per creare delle fibre miste come il policotone.

I tessuti. I tessuti di cotone sono sono traspiranti e morbidi, per cui sono anche quelli più utilizzati nell’abbigliamento.

Sebbene più resistenti della seta, i tessuti di cotone sono però meno resistenti della lana e sono moderatamente inclini al pilling (alla formazione di palline o bioccoli sui tessuti) ed agli strappi: rimangono comunque tra i tessuti più utilizzati mondo.

Questi tessuti hanno una colorazione naturale bianca o leggermente giallastra, ed hanno una resistenza alla trazione relativamente elevata.

Assorbono molto bene l’acqua e ne permettono una facile evaporazione, un fatto questo che li rende altamente traspiranti. Per contro si restringono quando vengono lavati, a meno che non siano pre-trattati.

I suoi più diffusi utilizzi

Blue Denim Textile

Nel mondo, circa il 75 % dei prodotti d’abbigliamento contiene una certa quantità di cotone. In altre parole, il cotone è la fibra tessile più utilizzata al mondo, ed i vari produttori di tessuti possono trasformarlo in una miriade di diversi tipi di prodotti. Infatti,

In estrema sintesi: il cotone può essere utilizzato per realizzare praticamente qualsiasi tipo di tessuto per uso industriale o di consumo.

Le proprietà caratteristiche del cotone

Il cotone, come il rayon e come le altre fibre fatte con pasta di legno, per il 90% è fatto di cellulosa. Oltre alla cellulosa contiene circa il 6% di umidità e di residui di grassi e impurità.

La cellulosa è una macromolecola composta da unità di anidroglucosio collegate da 1, 4 legami di ossigeno con l’unità ripetitiva polimerica essendo anidro-beta-cellulosa.

Ma andiamo a parlare di alcune delle sue caratteristiche peculiari.

a) i gradi di polimerizzazione ed i gradi di cristallinità del cotone

La cellulosa del cotone si differenzia dalla cellulosa del legno e del rayon per i suoi più alti gradi di polimerizzazione e cristallinità.

  1. Il grado di polimerizzazione è il numero delle unità ripetitive collegate tra loro per formare una molecola di cellulosa.
  2. La cristallinità indica che le molecole di cellulosa delle sue fibre sono strettamente imballate e parallele tra loro.
  3. I gradi più elevati di polimerizzazione e di cristallinità dei polimeri si associano a delle resistenze maggiori.
  4. L’umidità può causare una perdita di resistenza: un maggior grado di cristallinità comporta che l’umidità non può penetrare nelle molecole.
  5. Pertanto, la cellulosa di cotone non perde forza quando è bagnata come avviene col rayon, ma diventa più forte.

Le fibre sintetiche sono idrofobiche (hanno la proprietà fisica di essere respinte dall’acqua).

b) le quantità di fibre (in 100 g di materiale) e la resistenza alla forza del cotone in rapporto ad altri tipi di fibre tessili

La resistenza di una è pari alla forza in grammi necessaria per rompere la fibra stessa.

Fibra Fibre Forza secca Forza bagnata
Cotone 27 4530 54
Rayon (normale) 22 2710 14
Poliestere 27 5427 54

c) il colore delle varie qualità di cotone

Il colore del cotone cambia a seconda del paese da dove proviene. Le varietà americane hanno una fibra bianca, mentre quelle egiziane hanno un colore giallastro. Infine quelle di origine cinese hanno un colore bruno-rossastro.

d) la lunghezza delle sue fibre

La cellulosa è un materiale fibroso di color bianco. La lunghezza di queste sue fibre (chiamate anche graffette) è l’elemento principale che determina la qualità del cotone. In linea generale, più lunga è la graffetta, più elevata è la qualità del cotone.

Le lunghezze vengono divise in corte, medie e lunghe (ed extra lunghe, in alcuni casi):

La superficie esterna della fibra di cotone è ricoperta da un rivestimento protettivo simile alla cera che conferisce alla stessa fibra una qualità adesiva.

I pregi / vantaggi del cotone

Ecco in sintesi quali sono le più interessanti qualità caratteristiche del cotone.

I limiti /gli svantaggi del cotone

Ecco in sintesi quali sono gli elementi carenti legati all’impiego del cotone.

La sostenibilità e l’impatto socio-ambientale del cotone

a) nella fase della coltivazione

La produzione di cotone è intrinsecamente priva di impatti sull’ambiente.

Poiché è una fibra naturale, è biodegradabile e non riempie i corsi d’acqua né contribuisce ad altre forme di inquinamento.

Tuttavia, le tecniche di coltivazione e di lavorazione concretamente utilizzate per arrivare alla fabbricazione di tessuti possono essere dannose per l’ambiente, e non solo per l’ambiente.

  1. La coltivazione del cotone richiede un’enorme quantità d’acqua e la produzione di questo tessuto può comportare anche l’inaridimento del terreno. La maggior parte dei produttori di cotone punta alla coltivazione di grandi quantità di fibre al minor costo, perciò non si preoccupa adeguatamente della terra  utilizzata per la coltivazione. Di conseguenza, s’impoverisce il suolo nelle aree in cui viene coltivato.
  2. La maggior parte dei produttori di cotone fa ricorso a prodotti chimici per l’agricoltura, come pesticidi e fertilizzanti. Queste sostanze avvelenano il suolo e finiscono per essere presenti in concentrazioni potenzialmente pericolose nei prodotti finali.
  3. Nella stragrande maggioranza dei casi, dalla coltivazione del cotone traggono vantaggi società internazionali a scapito delle persone povere e non istruite nei paesi del terzo mondo. Questa pratica è dannosa per le comunità, e supporta un ciclo di povertà che si traduce in una riduzione dell’aspettativa di vita e in molteplici generazioni successive di servitù.

b) i prodotti fatti in cotone biologico

È però anche possibile coltivare diversamente il cotone. I processi di coltivazione biologica non coinvolgono pesticidi o fertilizzanti artificiali, e ciò riduce l’impatto ambientale della produzione di questa fibra tessile.

Affinché i loro prodotti possano essere certificati come biologici, i coltivatori di cotone devono anche promuovere la sostenibilità all’interno delle comunità in cui operano.

c) alcune certificazioni e standard biologici riguardanti i prodotti di cotone

Esisono numerose standard e certificazioni riguardanti il cotone ed i prodotti di cotone . Ad esempio:

Le fasi che vanno dalla sua coltivazione alla sua lavorazione

La piantagione. Il processo di produzione del cotone inizia a primavera quando vengono piantati i suoi semi. Nella maggior parte dei casi ciò avviene ad opera di macchine automatizzate che piantano semi di cotone in 10 o più file contemporaneamente. Nell’arco di circa sette giorni emergono le sue piantine, mentre le capsule di cotone maturo compaiono tra i 55 e gli 80 giorni.

La nascita. Le piante del cotone si presentano come degli arbusti di media altezza. In cima agli steli ci sono dei grandi fiori di colore giallo pallido. Dopo la loro sfioritura incominciano a maturare i loro frutti con la forma di capsule. Nei tre mesi successivi, all’interno di queste capsule si sviluppano moltissimi peli attaccati a dei grossi semi, peli che si avvolgono a spirale e rimangono ben compressi. Quando il frutto della pianta è maturo, i filamenti si distendono e la capsula “scoppia”, cioè si apre liberando una bambagia soffice.

La raccolta. La raccolta della bambagia viene effettuata quando si aprono le capsule. Prima di poter passare alla realizzazione di prodotti di cotone occorre però separare i semi dalla capsula  In passato questa operazione veniva fatta a mano.

Nel 1794 un imprenditore americano, Eli Whitney, inventò una “aspiratrice” una macchina cioè in grado di accelerare notevolmente questo processo di separazione. Prima di questa raccolta automatica, viene fatta la defogliazione la quale  consiste nella rimozione delle foglie dalle piante. Successivamente, il cotone viene raccolto per mezzo di apposite macchine, vengono rimossi i contaminanti dalle sue fibre, vengono formate delle balle.

La lavorazione. Una volta che il cotone è stato pulito in modo che sia  “puro”, cioè costituito solo da fibre senza semi od altro, viene inviato alle industrie tessili. In queste strutture il cotone grezzo subisce la cardatura, che è il processo volto ad omogeneizzarlo in lunghi filamenti. Salvo che non vengano impiegati per altri scopi, questi filamenti grezzi vengono poi passati alle filature e diventano dei filati.

A questo punto, questi filati di cotone possono essere sottoposti a una serie di vari trattamenti chimici, e possono anche essere tinti. Successivamente, con questi filati viene prodotto il tessuto. Dal tessuto si arriva poi a produrre di una vasta gamma di articoli tessili; un lenzuolo, una maglietta o un paio di jeans blu.

La produzione di cotone nel mondo

Il cotone è una fibra naturale che viene coltivata in tutto il mondo. Si tratta di una coltura che per maturare e produrre fibre di qualità necessita di umidità e calore adeguati. La coltivazione del cotone avviene nei climi più caldi.

Sui prezzi del cotone grezzo incidono l’offerta e la domanda a livello globale. I più grandi produttori al mondo di cotone sono:

Il cotone nella storia

Nessuno sa esattamente “quanti anni abbia” il cotone.

Alcuni scienziati hanno trovato in alcune caverne del Messico dei frammenti di capsule di cotone e dei pezzi di stoffa di cotone di almeno 7.000 anni. Hanno anche scoperto che il cotone stesso era molto simile a quello oggi coltivato in America.

In Pakistan, nella valle del fiume Indo, il cotone veniva coltivato, filato e tessuto già 3.000 anni prima di Cristo. All’incirca nello stesso periodo, in Egitto i nativi della valle egizia del Nilo producevano e indossavano abiti di cotone.

I mercanti arabi portarono un panno di cotone in Europa intorno al 800 d.C.

Quando Colombo scoprì l‘America nel 1.492, trovò che il cotone cresceva nelle Isole Bahamas.

Nel 1.500 il cotone era conosciuto generalmente in tutto il mondo.

Si ritiene che i semi di cotone siano stati piantati in Florida nel 1.556 e in Virginia nel 1.607. Nel 1616, i coloni coltivavano cotone lungo il fiume James in Virginia.

Il cotone fu “avviato” per la prima volta da macchinari in Inghilterra nel 1.730.

La rivoluzione industriale in Inghilterra e l’invenzione della macchina “aspiratrice” di cotone negli Stati Uniti aprirono la strada all’importante posto che il cotone detiene oggi nel mondo: 10 anni dopo l’introduzione di questa macchina il valore del raccolto di cotone negli Stati Uniti è passato da 150.000 a oltre 8 milioni di dollari.

BFC

Sono un appassionato lettore e ricercatore e credo nell’immensa potenzialità che la rete offre di condividere informazioni e conoscenze che possano direttamente o indirettamente migliorare il benessere dell’uomo.

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