Il saturimetro serve la misurare in modo non invasivo la quantità di emoglobina nel sangue. In questo articolo parleremo in modo specifico solo del saturimetro pediatrico (utilizzabile anche in ambito casalingo).
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La saturazione di ossigeno nel sangue
L’organismo umano, per vivere ha bisogno di una adeguata quantità di ossigeno. Gli eritrociti – i globuli rossi – attraverso le arterie portano portano all’organismo l’ossigeno di cui questo ha bisogno. Un carico d’ossigeno trasportato (saturazione) che sia insufficiente può essere legato a determinate malattie. Una saturazione emoglobinica arteriosa troppo bassa, può essere il segnale di problemi respiratori o circolatori. Il livello di saturazione saturazione di ossigeno, o saturazione arteriosa, è un indice che rappresenta la percentuale di emoglobina satura di ossigeno presente nel sangue in rapporto alla quantità totale di emoglobina presente nel sangue stesso. Ricordiamo che l’emoglobina (Hb) è una proteina che è contenuta nei globuli rossi, la cui funzione principale é quella di trasportare ossigeno (O2) attraverso il sangue.
Il saturimetro (ossimetro plusossimetro)
La misurazione della quantità di ossigeno presente nel sangue arterioso (saturazione dell’emoglobina – Sat.% Hb), viene fatta mediante un particolare dispositivo elettronico chiamato ossimetro, o pulsossimetro, o saturimetro. E’ un esame semplice, che permette di avere una stima relativamente accurata e non invasiva della saturazione di ossigeno nel sangue arterioso.
Perché sono utili
I recenti sviluppi tecnologici hanno migliorato la qualità delle prestazioni dei saturimetri. Ne hanno anche ridotto i costi, al punto di rendere l’utilizzo di questi strumenti molto economico, oltre che pratico e comodo,
- nel tenere monitorati gli adulti, i bambini ed neonati relativamente alle malattie cardio-polmonari,
- nel rilevare la presenza di disturbi del sonno, di apnee notturne, di insufficienze respiratorie,
- ma anche per controllare l’efficacia dell’ossigenoterapia. [1, 2]
Funzionamento
I saturimetri portatili, siano essi per le persone adulte o per uso pediatrico, funzionano tutti secondo lo stesso principio: misurano l’emoglobina presente nel sangue, e da questa misurazione stimano la quantità di ossigeno presente nel sangue stesso. Oltre a questa loro (principale) funzione, sono solitamente anche dotati di un rilevatore della frequenza cardiaca.
Misurazioni
Fare queste misurazioni col saturimetro è molto semplice. Basta semplicemente posizionare i sensori del saturimetro,
- ai letti ungueali (i letti ungueali sono dei componenti delle unghie delle dita delle mani e degli alluci dei piedi),
- oppure nel lobo dell’orecchio,
- oppure, nei neonati (anche) nei piedi o nelle mani.
In tutti i casi, l’ossimetria digitale (o saturimetria) è un esame diagnostico veloce che dura solo pochi secondi.
Ognuna delle applicazioni qui sopra appena illustrate, necessita di uno specifico sensore: non esiste un saturimentro che vada bene per tutti questi utilizzi.
Parliamo allora di quelli adatti ai bambini ed ai neonati.
Il saturimetro pediatrico (neonatale)
A differenza del saturimetro per adulti, il saturimetro pediatrico da dito ha un sensore di dimensioni più piccole, e ciò per potersi meglio adattare alle piccole mani del bambino. Inoltre, per ovviare ai possibili frequenti errori di misurazione che spesso si possono avere nel misurare l’emoglobina nel sangue dei neonati, i saturimetri pediatrici sono progettati per essere meno influenzabili dai movimenti del bebé. Sempre a questo riguardo, va detto che alcuni sensori per neonati di età inferiore ai 12-18 mesi sono (addirittura) progettati per essere applicati anche ai piccoli piedi del bebé, il che li rende ancora meno soggetti ai movimenti del piccolo.
Saturimetri pediatrici: offerte online e prezzi
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Come utilizzare un saturimetro da dito pediatrico
Nel caso di un’applicazione del saturimetro sulle dita, bisogna porre attenzione,
- a che l’emettitore di luce rossa si trovi posizionato dalla parte dell’unghia,
- e che l’eventuale filo (qualora presente, visto che esistono anche dispositivi wireless/bluetooth) scorra sulla parte superiore dell’arto, come illustrato nella foto seguente;
- a che l’unghia sia pulita, ovvero non ricoperta di sangue, da sporco, ecc: dev’essere insomma nelle condizioni di lasciar passare «naturalmente» le onde luminose rosse ed infrarosse che il dispositivo emette. [3]
I valori di riferimento coi saturimetri pediatrici
In alcuni soggetti, anche l’esistenza di valori inferiori a quelli normali potrebbero essere considerati dei valori “buoni”. In altri casi invece, alcuni potrebbero trovarsi in gravi condizioni pur mostrando saturazioni che rientrano nella fascia della normalità. Perciò consultatevi con il vostro medico curante o il vostro pediatra per conoscere quali sono i valori di saturimetria di riferimento per il vostro bambino. In linea generale, una saturazione inferiore al 90% rilevata coi saturimetri pediatrici indica la necessità di assistenza ventilatoria urgente per il bambino.
Il saturimetro da dito e la sicurezza del bambino
L’utilizzo dei saturimetri, coi bambini più piccoli così come pure da parte degli adulti, non è associato ad alcun rischio legato a radiazioni, a campi magnetici o ad onde elettromagnetiche. Il funzionamento di questi strumenti viene totalmente delegato a dei sensori e ad emettitori a raggi luminosi (visibili e invisibili). Per maggiori ragguagli circa il funzionamento dei saturimetri ti rimando al questo mio altro articolo.
Come si utilizza il saturimetro neonatale
Per rilevare la saturazione e la frequenza cardiaca nei bambini appena nati, ed in quelli fino ad un anno, si utilizza una sonda a fascetta. Questo tipo di sensore può essere applicato ai letti ungueali sia delle mani che dei piedi. La sonda a fascetta va posizionata in modo che i due led siano uno di fronte all’altro (come illustrato nel video sottostante). In assenza di problemi di salute, l’esame col saturimetro nel neonato è una prassi comune, che viene eseguito sia alla nascita, 4 ore dopo il parto, che dopo 48 ore di vita. Va precisato anche che esistono (anche) dei sensori da applicare al lobo dell’orecchio.