La seta

Di BFC •  Aggiornato: 05/29/20 •  6 min di lettura

La seta è com’è noto una fibra tessile impiegata per realizzare tessuti di pregio. I primi a produrla migliaia di anni fa erano stati i cinesi. Oggi viene prodotta in tutto il mondo, ma il maggior produttore rimane sempre la Cina.

La seta

Comunemente viene chiamata seta,

  1. sia la sostanza secreta dal Bombyx mori  (il baco da seta) sotto forma di una bava che va a saldarsi fino a formare un bozzolo,
  2. sia la fibra tessile che si ricava da questa sostanza: una fibra che viene definita “greggia” quando non è ancora lstata avorata, “cruda” quando ne è stata rimossa la sericina (chiamata anche colla o gomma della seta);
  3. sia il tessuto morbido e scintillante che viene fatto con questa fibra.

La seta è stata utilizzata per fare tessuti per la prima volta nell’antica Cina, ed il processo produttivo è rimasto per lungo tempo un “loro segreto”.  Oggi è conosciuto in tutto il mondo, ma la Cina rimane ancora il più grande produttore di seta.

La seta è composta principalmente da due proteine,

  1. la fibroina, una sostanza proteica dotata di una struttura fibrillare che, in termini di peso, ne rappresenta la quota maggiore (pari a circa il 75%),
  2. la sericina, la quale avvolge la fibroina e che è pari al 25% circa.

Lo spessore delle fibre della seta è di 10-30 micrometri, mentre le lunghezze dei filamenti dei bozzoli raggiungono i 400 -1500 metri.

Prima di essere trattate, queste fibre sono di color bianco oppure di color crema, sono lisce e morbide al tatto simili alla struttura dei nostri capelli.

L’aspetto luccicante che hanno le fibre è dovuto alla loro struttura triangolare a forma di prisma che consente ai tessuti di seta di rifrangere la luce in arrivo da diverse angolazioni, producendo in tal modo diversi colori.

I pregi della seta

La seta è una fibra proteica di origine animale avente le seguenti caratteristiche:

Gli svantaggi ed i limiti della seta naturale

La seta ha anche alcuni limiti:

I principali impieghi della seta

La seta viene principalmente impiegata nella produzione di abiti e di accessori per l’abbigliamento.

Tuttavia il suo elevato costo di produzione ed anche i costi collegati ai suoi impieghi stanno gradualmente abbassando i suoi livelli di diffusione. Non gioca a favore della seta naturale neanche la crescente produzione di fibre sintetiche.

A parte ciò, oltre che nel campo dell’abbigliamento, la seta viene anche utilizzata in altri ambiti. Per esempio anche per produrre,

Sericoltura o bachicoltura, ed operazioni inerenti alla lavorazione della seta

l’allevamento dei bachi

L’allevamento dei bachi da seta (la sericoltura, o bachicultura, o bachicoltura) consiste nell’allevamento di una specie di falena della famiglia Bombycidae – la bombix mori  – la cui larva comunemente nota col nome di baco da seta, produce dei bozzoli, dai quali poi si ricava il filamento della seta.

L’allevamento intensivo del baco da seta oggi è legato a sistemi altamente sviluppati in grado di sostenere la coltivazione di alberi di gelso su larga scala, alberi che sono le fonti di cibo delle falene.

le operazioni inerenti alla lavorazione della seta

Per ottenerei loro filamenti, i bozzoli vengono raccolti e poi ordinati per dimensione e per qualità delle loro fibre.

I bozzoli vengono immersi nell’acqua calda per dipanare i filamenti:

  1. attraverso la maceratura, ovvero attraverso l’ammollo, viene ammorbidita la sericina, la sostanza gommosa che funge da collante per il bozzolo.
  2. con la spelaiatura, il bozzolo viene strofinato con uno spazzolino per liberare il capofilo, ed infine, durante la trattura vera e propria, si dipana dal bozzolo il filo continuo.

Ogni bozzolo arriva a produrre circa 900 metri di filamenti di seta. Per fare un filato di seta (per tessitura) è necessario unire il filo di almeno 6-7 bozzoli che grazie alla sericina rimangono coesi assieme durante l’operazione del dipanamento dei bozzoli (trattura).

Quindi, con una macchina chiamata “torcitoio”, viene impressa una torsione al filo di seta greggia, torsione che ne aumenta la tenacità ed impedisce la separazione dei vari fili, ovvero dei filamenti ricavati dal bozzolo.

Dopo questa lavorazione, il filo di seta è diventato filato.

L’eco-sostenibilità della seta

La coltivazione dei bachi da seta, per sua natura è un processo intrinsecamente sostenibile. Ma non si può però affermare che sia propriamente anche etico.

La seta costituisce una risorsa rinnovabile per poter produrre dei tessuti in modo eco-sostenibile: però a condizione che non necessitino di particolari trattamenti.

I tessuti di seta che vengono prodotti su dei telai a mano, hanno un impatto energetico quasi nullo.

la questione etica

Il processo di produzione della seta non è però completamente inattaccabile sotto l’aspetto etico in quanto comporta la distruzione della crisalide (la larva) prima che emerga dal suo bozzolo.

La morte della crisalide è terribile: l’animale si ritrova a morire rinchiuso nel bozzolo ed immerso in acqua bollente.

Per questa ragione, i buddisti permettevano la produzione della seta solo a partire dal bozzolo dei bachi selvatici non allevati, una produzione che consentiva alla larva di vivere. Anche Gandhi era piuttosto critico nei riguardi della produzione industriale della seta.

BFC

Sono un appassionato lettore e ricercatore e credo nell’immensa potenzialità che la rete offre di condividere informazioni e conoscenze che possano direttamente o indirettamente migliorare il benessere dell’uomo.

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