Il nylon

Nylon è un termine generico con cui vengono indicati alcuni tipi di materiali sintetici che possono essere utilizzati per vari usi in diverse forme e trame. Nella nostra vita quotidiana noi usiamo ombrelli, calze, calze, spazzolini da denti fatti in nylon.

Il nylon
Di BFC •  Aggiornato: 05/04/20 •  8 min di lettura

In questo articolo vediamo insieme quali sono le caratteristiche, i pregi ed i difetti di questo materiale, come viene prodotto e quanto è eco-sotenibile.

Il nylon (o nailon)

Il nylon è un polimero, una sostanza formata dalla combinazione di più gruppi molecolari a base di carbonio, uguali o diversi tra loro (monomeri), uniti a catena.

Il carbonio, noto anche come poliammide o poliammide o fibra poliammidica, viene comunemente utilizzato in diverse tipologie di capi d’abbigliamento – dalle scarpe da corsa alle calze per donna – in numerosi beni di consumo e prodotti industriali.

In relazione all’amina e all’acido impiegati per produrli, possiamo trovare in commercio molti prodotti in nylon aventi analoghe proprietà anche se chimicamente diversi.

A differenza delle fibre organiche o semi-sintetiche, quelle di nylon vengono ricavate solo da delle sostanze artificiali, il che significa che sono del tutto prive di  materiali organici.

I vantaggi e gli svantaggi del nylon

i vantaggi delle fibre di nailon

Le caratteristiche che hanno reso famosa la fibra di nylon soprattutto nell’ambito dell’abbigliamento sono:

i limiti delle fibre di nylon

Il processo di produzione ed i tipi più comuni di nylon

Il nylon, a differenza dei materiali tradizionali come il legno,  il ferro, la lana e il cotone, non esiste in natura ma viene prodotto a partire da alcune sostanze chimiche a base di carbonio che si trovano presenti in materiali naturali come il carbone o il petrolio.

Esistono diversi tipi di nylon, ma la maggior parte di questi proviene da un monomero estratto dal petrolio, noto come esametilendiammina o acido diamine.

Il nylon 66 ed il nylon 6 sono quelli maggiormente utilizzati nelle industrie tessili e della plastica.

il nylon 6,6

Il nylon 6,6 (questo prodotto viene anche indicato come nylon 66, nylon 6-6 o nylon 6/6) è stato il primo ad essere prodotto industrialmente.

altri tipi di nylon

Il 6,6 è stato il primo tipo di nylon ad essere stato prodotto ed è anche quello maggiormente utilizzato. Ma esistono anche alcune altre sostanze polimeriche chimicamente diverse tutte chiamate “nylon”. Alcuni di questi altri tipi sono.

I suoi impieghi nei capi d’abbigliamento

Il tessuto in nylon veniva originariamente commercializzato come alternativa alla seta.

Fino alla prima metà del ventesimo secolo, la seta era l’unico materiale “praticabile” per fare calze trasparenti che – nei paesi sviluppati – erano allora popolari tra le donne. La seta però è è durevole ed è notoriamente costosa.

Quindi, a partire dalla comparsa sul mercato del nylon (e fino ai giorni nostri), le calze da donna rimangono una delle principali sue applicazioni. Ma viene anche largamente utilizzato anche per realizzare costumi da bagno, pantaloni sportivi, giacche a vento, ecc.

I tessuti in nailon li si trovano negli abbigliamenti sportivi: in questo campo però  il nylon non eguaglia le altre fibre organiche o semi-sintetiche a causa della sua incapacità ad assorbire il sudore, il che lo rende un pessimo “candidato per un diffuso utilizzo sportivo”, in particolare nelle scarpe da corsa.

Alcune sue qualità come la sua elasticità sono però apprezzate anche in alcuni tipologie di capi d’abbigliamento per sportivi: infatti, ancorché questi abiti siano principalmente fatti con altri materiali, alcuni produttori inseriscono il nylon nelle loro miscele tessili perché queste possano avere maggiore elasticità e leggerezza.

In nylon vengono realizzati (prevalentemente) anche i paracaduti, gli ombrelli, le valigie, le reti.

In ragione della sua resistenza al caldo ed al freddo, della sua natura forte e leggera, il nailon serve anche per fare corde (come quelle delle barche).

L’ eco-sostenibilità del nylon

La produzione di tessuti in nylon viene generalmente considerata ad elevato impatto ambientale, principalmente in ragione delle materie prime impiegate per la sua produzione.

Ancorché sia possibile realizzare tessuti in nylon con altre sostanze, la maggior parte dei prodotti con cui viene fatto derivano dal petrolio, dalla esametilendiammina che è il principale costituente della maggior parte dei tipi di tessuto in nylon.

È noto che i combustibili fossili come il petrolio danneggiano l’ambiente: la perforazione, il fracking (fratturazione idraulica) e altri processi legati allo sfruttamento del petrolio sono dannosi per gli ecosistemi di tutto il mondo.

Mentre altri tessuti come quelli in cotone possono biodegradarsi nel giro di decenni, i tessuti in nylon – nylon che è interamente sintetico e non biodegradabile – rimangono nell’ambiente per centinaia di anni.

Per fortuna questi tessuti  – sotto alcune forme  –  sono riciclabili, ma non tutti riciclano questa sostanza.

Durante i processi di fabbricazione dei tessuti di nylon non c’è modo di limitare il loro impatto ambientale e l’unico modo per rendere questi tessuti migliori per l’ambiente è quello di smaltirli correttamente.

La storia del nylon

Negli anni ’30, l’americana DuPont de Nemours, Inc. si era ripromessa di trovare un prodotto alternativo alla seta. Le erano stati necessari nove anni di esperimenti per arrivare alla “sua invenzione” del nylon.

Il nylon (nylon 6,6) era stato creato in data 28 febbraio 1935, ma fu ufficialmente annunciato solo alla Fiera mondiale del 1939.

Il nylon si sarebbe rivelato un fallimento se non si fosse iniziato a mescolarlo con altri tessuti. Ci si rese subito conto che mescolandolo col poliestere, con lo spandex o col cotone, venivano eliminate molte delle sue caratteristiche indesiderate. Ancor oggi, la maggior parte dei capi in nylon è composto da una miscela di vari elementi.

Questo tipo di tessuto era molto negli anni ’40 e ’50, ma dagli anni ’70  ha subito un costante calo di popolarità a causa delle crescenti preoccupazioni circa il suo impatto ambientale.

Ad oggi comunque, circa il 12 percento della produzione mondiale di fibre sintetiche è costituita da tessuti in nylon.

Anche se i tessuti in nylon per l’abbigliamento sono meno popolari, rimangono sempre sostenuti i suoi impieghi per scopi industriali e scientifici. Ad esempio,

BFC

Sono un appassionato lettore e ricercatore e credo nell’immensa potenzialità che la rete offre di condividere informazioni e conoscenze che possano direttamente o indirettamente migliorare il benessere dell’uomo.

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