Il cupro (rayon cuproammoniacale)

Di BFC •  Aggiornato: 03/25/21 •  5 min di lettura

Essendo un materiale morbido, liscio, privo di componenti di origine animale, molti definiscono il cupro (rayon cuproammoniacale) seta vegetale: in realtà si tratta di una fibra prodotta come filo continuo dai linters di cotone trattati al cuprammonio.

Il rayon cupro

Il cupro, o rayon cuproammoniacale, o rayon cupro, o seta vegetale, o Bemberg Cupro, è una fibra di cellulosa rigenerata partendo dai linters di cotone (i linters sono la corta peluria fibrosa, aderente ai suoi semi) che viene trattata attraverso un particolare processo al cuprammonio.

Le fibre dei linters sono troppo piccole per la produzione dei filati di cotone e quindi non vengono utilizzate a tal fine.

Il rayon cupro deriva dalla dissoluzione di questi cascami di cotone (linters) in una soluzione viscosa di ossido di rame, chiamato cuprammonio (da cui l’origine del nome rayon cupro). In questo modo i linters – che altrimenti non potrebbero essere utilizzati nelle filature – diventano nuove fibre tessili con le quali poter produrre il rayon “seta vegetale”.

Per la sua origine cellulosiaca, il cupro rientra nella famiglia dei rayon, la stessa famiglia del lyocell (o tencel ) e del modal.

I suoi principali utilizzi riguardano l’arredamento (broccati, damascati) e l’abbigliamento, in particolare per confezionare abiti da sera per l’alta moda e fare le fodere.

I pregi del cupro

Un tessuto fatto col rayon cuproammoniacale,

Gli svantaggi ed i limiti del cupro

Per contro, un tessuto in rayon cuproammoniacale ha i seguenti svantaggi:

La sua eco-sostenibilità

La fibra di cupro è fatta con materiali naturali ed è quindi biodegradabile.

Purtroppo per produrlo vengono impiegati anche prodotti chimici: grandi quantità di rame, ammoniaca e soda caustica, prodotti che se non vengono smaltiti correttamente oppure se non vengono riciclati, possono avere effetti negativi sull’ambiente.

In passato, questi processi erano molto inquinanti, oggi però si riesce a recuperare /neutralizzare gran parte di questi materiali nocivi.

Anche i prodotti in rayon cupro possono ottenere le certificazioni che attengono alla loro ecosostenibilità. Ne ricordiamo alcune.

Però di certificazioni ce ne sono anche di altre.

I suoi impieghi

Dato che le fibre di cupro non si caricano di elettricità elettrostatica, e dato che ci danno una buona sensazione al contatto con la pelle, vengono spesso utilizzate per realizzare le fodere dei vestiti.

La morbida e lucida fibra di cupro può essere mescolata anche con la lana, col cashmere, con le fibre sintetiche per poi realizzare dei capi lavorati di alta qualità. Come ad esempio,

La produzione del rayon cuprammonio

Il rayon cuprammonio viene prodotto mediante l’esposizione della cellulosa di alcune materie prime vegetali (di cotone principalmente) ad una miscela di ammonio e di rame. Questi due elementi si combinano con la cellulosa, e vanno a formare una nuova sostanza.

La miscela che ne risulta viene quindi mercerizzata in soda caustica ed estrusa attraverso una filiera. Il prodotto estruso ottenuto viene quindi immerso in una serie di bagni che rimuovono l’ammoniaca, il rame e la soda caustica. In alcuni casi, questi bagni possono essere riutilizzati più volte prima di essere smaltiti.

La principale ragione che porta le azienda tessili ad utilizzare il rayon di cuprammonio nei loro prodotti è il suo basso costo. Questo fatto agevola i produttori dei paesi in via di sviluppo, dove lo smaltimento dei rifiuti avviene illecitamernte il che li aiuta a ridurre le voci di costo. Purtoppo questa è un pratica consolidata.

Il Bemberg

Abbiamo detto che il rayon cuproammoniacale spesso viene chiamato Bemberg dal nome della ditta tedesca che per prima (nel 1911) lo ha prodotto su scala industriale.

Oggi Bemberg ™ è un marchio registrato di propetà della giapponese Asahi Kasei Corporation, la sola che può quindi commercializzare prodotti come Bemberg Cupro.

Fibre simili al Bemberg cupro sono le fibre TENCEL™Lyocell

BFC

Sono un appassionato lettore e ricercatore e credo nell’immensa potenzialità che la rete offre di condividere informazioni e conoscenze che possano direttamente o indirettamente migliorare il benessere dell’uomo.

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